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EDILIZIA: LA GRANDE CONFUSIONE AMMINISTRATIVA! L'Avvocato risponde 

EDILIZIA: LA GRANDE CONFUSIONE AMMINISTRATIVA!

Riprendiamo, insieme all’avvocato Simone Labonia, la notizia pubblicata dal nostro giornale, in merito agli accertamenti delle Forze dell’Ordine sull’ottemperanza delle disposizioni di legge da parte dei Comuni, in merito ai permessi a costruire.

La gestione di dette pratiche edilizie è una responsabilità cruciale delle amministrazioni, che svolgono un ruolo centrale nel garantire il rispetto delle normative urbanistiche e edilizie, non solo per lo sviluppo ordinato del territorio, ma anche per prevenire abusi e illeciti che possono avere gravi ripercussioni legali e sociali.

L’introduzione del Superbonus 110%, misura prevista dal Decreto Rilancio per incentivare l’efficienza energetica e la messa in sicurezza degli edifici, ha portato ad un aumento significativo nelle richieste di pratiche edilizie, ma ha anche generato notevole confusione tra i cittadini e le amministrazioni comunali. Le procedure burocratiche complesse, i requisiti stringenti e le frequenti modifiche normative, hanno reso difficile per i comuni gestire efficacemente le domande, causando ritardi e disservizi.

Numerosi sono i rischi di illeciti penali che gravitano intorno a questo delicato settore, tra cui spiccano gli “abusi edilizi“, che consistono nella realizzazione di opere in assenza di permesso a costruire, o in difformità rispetto ai titoli abilitativi, la “falsità ideologica in atto pubblico“, che si configura quando un pubblico ufficiale, nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità.
Corruzione e concussione, poi, sono reati che possono coinvolgere i funzionari pubblici nell’ambito della gestione del settore: la prima si verifica quando un pubblico ufficiale riceve indebitamente denaro o altre utilità per compiere o per non compiere un atto del proprio ufficio, mentre la seconda si configura quando un pubblico ufficiale, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe qualcuno a dare o promettere indebitamente a lui o a un terzo denaro o altra utilità.

La confusione normativa, amplificata dalle recenti misure governative, rende ancora più complessa questa responsabilità delle amministrazioni locali, richiedendo un costante aggiornamento applicativo ed una vigilanza rigorosa, non sempre di facile attuazione.







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